Prototipi, laboratori, gare... Ma anche studenti e docenti coinvolti. Un primo bilancio della quinta edizione.

 

Da Trento a Catania, l'Italia della robotica ha partecipato alla RomeCup 2011, nelle sue diverse articolazioni.

I laboratori didattici attivati per le scuole, in particolare, hanno ottenuto un inaspettato successo, tanto da dover bloccare le prenotazioni. Ad esempio, il laboratorio SIM 3D-Lite, promosso da Comau e rete Robotica a scuola e tenuto da Lekbir Batali, ha coinvolto oltre 400 studenti del triennio degli istituti tecnici. Instancabili anche i formatori del Museo Civico di Rovereto. Tra i tre laboratori proposti il più seguito è stato Un robot per disegnare dedicato alle scuole secondarie di primo grado.

 

Il percorso proposto nell'area dimostrativa, tra robotica educativa e di servizio, è stato realizzato da 30 strutture diverse, che rappresentano l'intera filiera della robotica.

 

  • 2.000 gli studenti che hanno partecipato ai laboratori
  • 14 i laboratori didattici attivati per le diversa età, da 6 a 18 anni, e i vari indirizzi di istruzione
  • 250 i docenti coinvolti
  • 437 gli studenti che hanno seguito il laboratorio SIM 3D-Lite
  • 100 gli studenti di 7 scuole superiori che si sono occupati dell’accoglienza
  • 36 i primi firmatari dell’accordo di rete
  • 200 i progettisti dei 50 team in gara (studenti delle scuole)
  • 6 le squadre universitarie (Robocup Mediterranean Open)
  • 36 i progettisti universitari, tra cui 8 ragazze
  • 40 e oltre i prototipi robotici nell’area dimostrativa
  • 15 le regioni italiane coinvolte nella primo accordo di rete nazionale per promuovere la robotica educativa
  • 20 e più i diversi soggetti della rete laziale (Università, aziende, scuole ecc.)
  • 9 le regioni di provenienza dei team italiani in gara (Abruzzo, Campania, Friuli, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Umbria)
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