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La voglia di fare

Marta Leonori, assessore a Roma Produttiva: "Ai giovani bisogna dare fiducia ma anche strumenti".

Oggi, in occasione della presentazione del progetto The Italian Makers, a tracciare il filo conduttore tra storie di successo, testimonianze, sogni nel cassetto ma anche lucide analisi delle criticità del settore, è stata Mirta Michilli, direttore generale della Fondazione Mondo Digitale, l’organizzazione che ha il compito di coordinare partner e attività anche sul territorio.

Marta Leonori, assessore a Roma produttiva, Mirta Michilli ha chiesto come Roma Capitale potrà supportare i giovani imprenditori.

“Grazie per l’invito e grazie anche per l’iniziativa portata avanti dalla Fondazione Mondo Digitale e Inail che va nella direzione di dare spazio e fiducia e anche qualche strumento ai ragazzi che si devono affacciare al mondo del lavoro. Che cosa può fare l’amministrazione capitolina? Intanto creare le condizioni perché queste azioni siano possibili, dando una mano alle scuole, dando gli strumenti, incentivando iniziative di questo tipo. Non unicamente come veniva fatto in passato, con delle risorse messe lì… senza verificare che fossero utili. Come sapete noi di risorse ne abbiamo… praticamente nulla, fino alla fine dell’anno davvero scarsissime. Questo però ci obbliga a ripensare quello che stiamo facendo, a cercare in giro iniziative da supportare con altri strumenti, mettendo a disposizione spazi, anche spazi di informazione attraverso tutti i canali che noi abbiamo.

Come veniva ricordato io sono l’assessore più giovane di questa giunta e mi occupo insieme di artigianato e commercio, di turismo e anche di innovazione. Per la prima volta sono stati messi insieme questi settori. In teoria sono anche quella che prima è entrata nel mondo digitale. Quando è arrivato Internet nella mia casa, era una delle prime perché i genitori ci spingevano in questa direzione – avevo 16 anni - , c’era un modem a 64 k e una mail per tutta la famiglia. Adesso telefono e ipad si attaccano subito al wi-fi ed è una vera rivoluzione.

Io penso che iniziative come queste siano utili perché sono veramente interessanti e ambiziose e perché provano a ridare una fiducia che, come diceva Tagliavanti, ogni tanto ci manca e siamo pronti a dire se non va me ne vado all’estero. E questo è quanto di più deprimente possa avvenire… Sapere che alcuni ragazzi che stanno studiando, a scuola e all’università, come prima prospettiva hanno quella di finire gli studi e di andare in Inghilterra, in Francia, in Germania, o anche dall’altra parte dell’oceano, è qualcosa che non possiamo accettare. Non possiamo accettare non che avvenga, ma che sia la prima idea che viene in mente. Dobbiamo ricreare qui le condizioni.

Ci sono diversi segnali di una ripresa di voglia di fare ed è questo che noi dobbiamo incentivare.

Roma, nonostante le grandi difficoltà economiche in realtà sulla parte artigiana va un po’ meglio del resto dell’Italia, abbiamo percentuali leggermente migliori. Ora noi dobbiamo ripartire da qui. E progetti come questo che coinvolgono i ragazzi delle scuole per noi sono veramente preziosi perché questo è il futuro della città. Non sarà più la pubblica amministrazione che fa grandi concorsi e poi le persone vengono assunte cinque, sei, sette anni dopo. Nessuno di noi ha cinque, sei, sette anni da aspettare di fronte a sé. Dobbiamo far sì che ci sia anche una ripresa di entusiasmo. Mi ha colpito nel video l’affiancamento di lavoro passione, avere soddisfazione .

Roma è una città che su molte cose è rimasta indietro e dobbiamo ricreare le condizioni per andare avanti, favorendo l’auto imprenditorialità, la crescita dell’artigianato, il co-workink, la creazione delle start up. Io penso che noi dobbiamo fare entrare la nostra città nel 21° secolo… dobbiamo fare in modo di mettere insieme patrimonio culturale, patrimonio storico con innovazione e questo nel campo dell’artigianato è veramente il futuro…”

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